Essere in salute significa vivere meglio: la salute è una risorsa individuale indispensabile per condurre un’esistenza piena e una vita produttiva sul piano personale, affettivo, relazionale, lavorativo, sociale ed economico.
La prevenzione, basata sui corretti stili di vita, è il principale strumento a nostra disposizione per vivere meglio e più a lungo.
Consigli per lui
- Lavare il pene due volte al giorno (mattino e sera) retraendo completamente il prepuzio
(lavando cosi il glande e il solco balanico), utilizzando acqua corrente o detergenti
adeguati al maschio (a PH neutro) - Lavare accuratamente il pene, il glande e lo scroto con acqua e detergenti, meglio se
adeguati alla cute maschile, prima e dopo ogni attività sessuale, indipendentemente
dall’uso del profilattico - Astenersi dai rapporti sessuali in caso di prurito, piccole lesioni a carico dei genitali o,
almeno, adottare obbligatoriamente il profilattico - Cambiare gli indumenti intimi ogni giorno
- Astenersi dall’uso di droghe e alcol
Fumo, alcol, sedentarietà, sovrappeso favorisco lo sviluppo di disturbi urinari
Consigli per Lei
- Non trattenere a lungo le urine e svuotare in modo completo la vescica
- Mantenere un’accurata igiene intima, usando sapone neutro come detergente o prodotti
specifici. - Lavarsi con movimenti dall’avanti all’indietro e non viceversa (per evitare una
contaminazione dei genitali a parte dei batteri provenienti dall’intestino. - Cambiare regolarmente assorbenti e indumenti intimi.
- Indossare biancheria intima di cotone, che favorisce la normale traspirazione dei tessuti
rispetto al materiale sintetico che crea un effetto barriera.
Per entrambi
- Lavarsi e possibilmente urinare prima e dopo un rapporto sessuale.
- Combattere la stitichezza seguendo una dieta ricca di fibre.
- Seguire una dieta ricca di marmellate, yogurt e bevande a base di mirtillo rosso e vitamina
C. Anche l’uva ursina ha dimostrato buone proprietà anti-cistite. - Seguire una dieta acidificante, comprendente carne, uova, formaggio, noci, prugne,
susine e cereali integrali: l’acidificazione delle urine aiuta a ridurre la crescita batterica. - E’ preferibile fare la doccia rispetto al bagno nella vasca.
- Recarsi dal medico se compaiano secrezioni uretrali.
- Se prescritta eseguire una terapia per tutta la durata indicata e non interrompere in caso
di miglioramento o scomparsa dei sintomi.
1. Bevi con regolarità un’adeguata quantità di acqua. È consigliabile bere almeno 2 litri d’acqua ad intervalli regolari durante tutta la giornata.
2. Segui una corretta alimentazione. Limita il consumo di grassi animali, birra, insaccati, spezie, pepe, peperoncino, alcolici e superalcolici, caffè. Privilegia, al contrario, i cibi contenenti sostanze antiossidanti quali vitamina A (carote, albicocche, spinaci, broccoli, pomodori), vitamina C (ribes, kiwi, agrumi, fragole, mirtilli, cavolfiori, peperoni), vitamina E (olio d’oliva, oli vegetali, germe di grano), selenio (carne, noci, tuorlo d’uovo), zinco (carni rosse, noci, fegato).
3. Controlla la normale conformazione e lo sviluppo dell’apparato genitale nel tuo bambino.
4. Effettua una visita urologica nelle varie fasi della vita: la prevenzione si fa a tutte le età.
5. Presta attenzione a quante volte urini e se avverti bruciore. L’aumento della frequenza minzionale e la presenza di bruciore rappresentano i primi segnali di infiammazione della vescica o della prostata.
6. Presta attenzione a eventuali perdite di urina. È importante non sottovalutare anche il minimo episodio di incontinenza urinaria, sia che avvenga sotto sforzo sia che si sviluppi a riposo.
7. Consulta sempre un urologo se vedi sangue nelle urine. Anche un singolo episodio di sangue nelle urine (ematuria) può rappresentare un sintomo precoce di gravi patologie dell’apparato urogenitale.
8. Esegui mensilmente l’autopalpazione di entrambi i testicoli esaminandoli almeno una volta al mese dopo un bagno caldo in modo che la sacca scrotale sia detesa
9. Dopo i 50 anni fai un prelievo di sangue per controllare il PSA almeno 1 volta all’anno. Il PSA è un marcatore specifico del benessere prostatico utile per la diagnosi precoce del tumore. Tuttavia un suo aumento non è per forza segno della presenza di un tumore.
10. Mantieni una sana vita sessuale a tutte l’età: una regolare attività sessuale contribuisce al mantenimento di un buon equilibrio psico-fisico.
1. Se c’è un problema di calcolosi renale la prima mossa è una corretta idratazione. Aumentare l’apporto
d’acqua, possibilmente a basso residuo, vale a dire inferiore a 50 mg. Quanta acqua? Generalmente,
almeno 2 litri al giorno, distribuiti nell’arco delle 24 ore. Nei casi in cui le recidive siano più frequenti è
opportuno aggiungere 0,5-1 litro in più.
2. Evitare le bevande zuccherate o ricche in ossalati. L’ossalato infatti aumenta il rischio di sviluppare
calcolosi delle vie urinarie. Questa sostanza si trova in quantità elevate nel cacao e cioccolato, nel tè, ma
anche in legumi come i fagioli, in ortaggi come gli spinaci, barbabietole, zucca e pomodori verdi.
3. Ridurre il sale da cucina. Non aggiungerlo agli alimenti è una buona norma. Se si vuole rendere più
gustose le pietanze puntiamo sulle erbe aromatiche come la salvia o il rosmarino.
4. Evitare i prodotti alimentari confezionati industrialmente, in scatola o sotto sale, perché in genere
abbondano di sale.
5. Abbattere il consumo di salumi e di insaccati. Meglio ridurre anche il consumo di asparagi, bietole,
cardi, cavoli, legumi, spinaci, rabarbaro, sedano, indivia, scarola, porri, frutta secca, fragole e frutti di
bosco.
6. Privilegiare alimenti ad alto contenuto di fibre: verdure fresche e frutta.
7. Puntare su alimenti proteici come pesce, uova e carni bianche (con moderazione). OK per i carboidrati
complessi come pasta e riso integrali.
8. Se i calcoli derivano dall’acido urico in eccesso evitiamo cibi ricchi in purine come acciughe, sardine,
aringhe, fegato, rognone. Niente alcol e superalcolici perché aumentano l’escrezione urinaria sia di acido
urico sia di ossalati.
9. Infine, può essere utile alcalinizzare le urine, ma non troppo, perché anche l’eccessiva
alcalinizzazione può essere nociva. Consiglio: una buona spremuta di agrumi in cui non deve mai
mancare il limone.
L’incidenza del tumore ai testicoli nell’uomo è molto più bassa rispetto a quella del tumore alla mammella nella donna tuttavia, così come le donne hanno imparato a prendere confidenza con l’autopalpazione del seno per favorire la diagnosi precoce dei tumori della mammella, anche l’uomo dovrebbe essere istruito e sensibilizzato all’autopalpazione dei testicoli. Attualmente infatti non esistono programmi di prevenzione organizzati per la diagnosi precoce di questa malattia e l’autopalpazione è una semplice pratica che può talvolta salvare la vita.
L’autopalpazione dei testicoli permette di “familiarizzare” con i propri genitali imparando a conoscere quelle che sono le normali dimensioni, l’aspetto e la consistenza dei propri testicoli. L’importanza dell’autopalpazione del testicolo è proprio quella di permettere di rilevare precocemente qualsiasi alterazione dell’anatomia o della forma dello scroto. Si consideri inoltre che il cancro del testicolo è più comune tra i 20 e i 40 anni, per cui è bene prendere confidenza con l’autopalpazione sin dalla pubertà.
Oltre al tumore che comunque resta una patologia rara, i testicoli possono essere colpiti anche da altri tipi di malattie, come il varicocele, l’orchite o l’epididimite patologie non gravi ma comunque meritevoli di attenzione.
COME SI FA L’AUTOPALPAZIONE DEI TESTICOLI
L’autopalpazione deve essere fatta una volta al mese dopo un bagno o una doccia calda per far sì che il sacco scrotale sia rilassato e i testicoli facilmente palpabili.
È preferibile porsi di fronte a uno specchio in modo da poter vedere anche rigonfiamenti sospetti (Attenzione: una lieve asimmetria dei testicoli è una cosa normale!)
Esaminare separatamente prima un testicolo poi l’altro con delicatezza e usando entrambe le mani.
Posizionare il dito indice e il medio dietro il testicolo e i pollici appoggiati sul davanti.
Far scorrere le dita con piccoli delicati movimenti circolari esplorando tutta la superficie del testicolo per poi aumentare lievemente la pressione, sempre con estrema delicatezza
Durante la manovra al di sopra e dietro al testicolo si apprezzerà una struttura morbida che è l’epididimo
Nella parte posteriore si potrà apprezzare un “cordoncino” di consistenza soffice che il funicolo, anche questo una normale componente anatomica del testicolo.
In caso di riscontro di rigonfiamenti duri, dolore che si sviluppa a riposo o nella fase iniziale dell’autopalpazione e comunque la presenza di qualsiasi anomalia non riscontrata prima rivolgersi all’urologo per eventuali ulteriori approfondimenti.
Vaccinarsi contro il papilloma virus umano: il virus del papilloma umano (HPV) rappresenta la più comune forma di infezione sessualmente trasmissibile.
Esistono più di cento tipi differenti di HPV che infettano la pelle o le mucose genitali. Tali virus si trasmettono molto facilmente durante le relazioni sessuali, tramite un semplice contatto con la pelle o le mucose infette. La maggior parte delle infezioni da virus HPV sono asintomatiche, la persona infetta non sa di essere contagiosa. Certi virus HPV (come i tipi 6 e 11) generano delle verruche genitali (condilomi) che possono essere visibili o nascoste. Altri tipi di virus HPV (come i tipi 16 e 18) sono in grado di sopravvivere per mesi o anni nelle cellule infette, e di causare carcinomi nelle zone genitali, in bocca o in gola. In particolare l’HPV è la causa nella donna del carcinoma della cervice uterina.
Proprio per questo la vaccinazione contro questo virus permette di abbattere il rischio di sviluppare questo tumore. La vaccinazione si è dimostrata molto efficace nel prevenire nelle donne il carcinoma della cervice uterina (collo dell’utero), soprattutto se effettuata prima dell’inizio dell’attività sessuale; questo perché induce una protezione maggiore prima di un eventuale contagio con il virus HPV. La vaccinazione anti-HPV è offerta gratuitamente e attivamente alle bambine e ai bambini nel dodicesimo anno di vita (undici anni compiuti) in tutte le Regioni e Province Autonome italiane. La maggior parte delle Regioni prevede il pagamento agevolato per altre fasce di età, non oggetto di chiamata attiva né di attività di recupero.