I tumori dell’apparato urogenitale rappresentano una quota non indifferente delle neoplasie diagnosticate in età adulta sia nell’uomo che nella donna. In Italia sono state stimate circa 77.000 nuove diagnosi di tumori genitourinari di cui 36.000 per il tumore alla prostata. Nei maschi con età superiore ai 50 anni, quest’ultimo risulta essere il tumore più frequente in assoluto. Purtroppo, ancor oggi la popolazione, sopratutto quella maschile, non ha preso piena coscienza della frequenza dei tumori urologici e della necessità di sottoporsi a visite specialistiche periodiche. Un’adeguata prevenzione in ambito urologico, effettuata in età giovanile, adulta ed avanzata, aumenta significativamente le probabilità di diagnosi precoce di qualsiasi forma tumorale consentendone un tempestivo trattamento che permetta di migliorare le possibilità di cura e di guarigione.
La prevenzione uro-oncologica inizia già da giovani. Il tumore del testicolo infatti rappresenta una patologia che, seppure non molto frequente, presenta un picco di incidenza nella fascia d’età tra i 18 e i 30 anni. La diagnosi precoce di questa malattia permette di intervenire con terapie che garantiscono percentuali di guarigione altissime. Proprio per questo l’educazione dei ragazzi all’autopalpazione dei testicoli riveste un importante ruolo nei programmi di prevenzione.
Come detto, in età adulta la neoplasia più comune nell’uomo è il carcinoma della prostata che insorge generalmente dopo i 50 anni e ha come campanello d’allarme il rialzo del PSA. Grazie alle moderne tecniche di diagnosi, e all’avanzamento nel campo chirurgico è una patologia che può essere curata in modo definitivo in una buona percentuale di pazienti.
Le neoplasie vescicali rappresentano il terzo tumore più frequente nell’uomo e il settimo nella donna. Sono riconosciuti come fattori di rischio principali il fumo di sigaretta e l’esposizione, spesso lavorativa, a determinate sostanze tossiche. Un tipico sintomo di queste neoplasie è la presenza di sangue nelle urine (ematuria). Per la diagnosi sono fondamentali l’esame citologico delle urine su tre campioni, e soprattutto la cistoscopia che permette di identificare il tumore.
Il tumore del rene è il quarto tumore per frequenza di incidenza nel maschio adulto, mentre nella donna rappresenta la decima neoplasia più frequente. È un tumore che spesso non da sintomi venendo diagnosticato incidentalmente attraverso esami strumentali eseguiti per altri motivi. Per questi tumori la TAC dell’addome con mezzo di contrasto (URO-TAC) è l’esame strumentale che meglio ci permette di arrivare a diagnosi. Se individuata precocemente questa neoplasia può essere curata radicalmente grazia alla chirurgia. Le moderne tecniche chirurgiche miniinvasive, in particolare la chirurgia robotica, permettono di curare tali neoplasie rimuovendo esclusivamente il tumore preservando la restante parte sana del rene e la sua funzione.